Amo l'Obbedienza Sportiva, ma non amo comandare a bacchetta i cani. Non mi piacciono i cani zombie.
…certo è che un cane che sa eseguire bene un RESTA, o un qualsiasi altro comportamento, avrà molte più probabilità di riuscire ad esibire quel comportamento al bisogno.
Mi piacciono i cani che sanno cosa devono fare e non aspettano che gli venga chiesto ogni volta.
Un ingrediente fondamentale di questo tipo di preparazione implica che il cane trovi molto divertente ogni passaggio, e perchè questo possa avvenire è necessario che l’istruttore possieda una sufficiente tecnica.
Non posso promettere una preparazione sufficiente a vincere una gara di obbedienza, questo andrebbe oltre le mie capacità.
Quel che posso promettere è di portare il cane ad amare quei 2, 3 o 20 esercizietti.
Un cane “che ama l’obbedienza” difficilmente si tirerà indietro di fronte ad una nostra richiesta.
Tralasciando l’obbedienza però, sovente noto che la soluzione ad una spontanea collaborazione nel binomio non risiede nel esercizio in se, (non è il SEDUTO, non è il RESTA) quanto piuttosto nel percorso che viene compiuto. E’ il sentiero ad essere importante, e non la meta. E’ il procedimento non il risultato. Un cane può sentirsi un idiota nel eseguire un TERRA perfetto, o può sentirsi il miglior cane del mondo nel eseguire la posizione ORSETTO mezza storta.
La sua percezione sarà data da ciò che noi sapremo trasmettergli nelle fasi di apprendimento e non da quanto sarà precisa la posizione TERRA a sfinge.
E’ molto, molto, molto difficile far comprendere questi concetti ai proprietari, ma se avrete voglia di seguirmi sarò felice di accompagnarvi tra le insidie dell’apprendimento, andata e ritorno!
